Santo Patrono di Gallese, San Famiano

Santo Patrono di Gallese, San Famiano
Nato a Colonia (Germania) nel 1090, Morto a Gallese l'8 agosto 1150, Ricorrenza 08/08/2010 Significato del nome: deriva dal latino e significa "che ha acquistato fama" Breve storia del Santo Famiano Nato a Colonia nel 1090, venne chiamato Quardo e più tardi Famiano per la fama acquistata con i miracoli da lui fatti.Il 17 luglio del 1150 giunse a Gallese dopo che dal 1108, a diciotto anni, aveva intrapreso un lungo pellegrinaggio attraverso i Santuari italiani. Proseguendo quindi per Compostela, Quardo si fermò nel piccolo monastero dei SS. Cosma e Damiano dove, presi i voti religiosi, rimase per venticinque anni. Nel 1150 giunse nuovamente in Italia di ritorno da un pellegrinaggio in Terra Santa, ma proprio a Roma, gli Apostoli Pietro e Paolo in sogno gli indicarono in Gallese la meta del suo ultimo pellegrinaggio. Il 17 luglio Quardo, giunto nel territorio gallesino, stremato dalla sete, percosse una parete tufacea e nè sgorgo, miracolosamente, una fonte di acqua. In Gallese, Quardo fu ospitato da Ascaro che venne guarito, per intercessione di Quardo, da una grave malattia. Ormai infermo, il monaco espresse il desiderio ultimo di voler trovare sepoltura in una grotta ai piedi della collina e nei pressi di un corso d'acqua. L'8 agosto 1150, giorno della sua morte, tutto il popolo di Gallese onorò la salma trasportandola nel luogo indicato dove ebbero inizio le prime guarigioni miracolose. Il corpo poggia ancora oggi sul tufo dove fu adagiato. Nel 1154 Adriano IV canonizzò Quardo mutando il suo nome in Famiano a testimonianza della fama dei suoi miracoli. La Basilica di San Famiano La Chiesa di San Famiano venne eretta fuori dalle mura di Gallese nei pressi del torrente Rio Maggiore dove il corpo del Santo era stato deposto. La chiesa, in stile romanico, è stata ripetutamente modificata: il primo edificio fu portato a termine tra il 1244 e il 1285, a tre navate con la Grotta della sepoltura all'interno. Tra il 1624 ed il 1723 venne modificata la facciata che prese l'aspetto attuale tra il 1938 ed il 1959. Il Portico del XVI secolo è su quattro arcate in corrispondenza delle quattro navate interne. Sopra la porta centrale vi è un affresco raffigurante Cristo Benedicente tra due Angeli e risalente al XVI secolo. L'interno della chiesa è su due livelli: quello inferiore è in quattro navate, quello superiore è in un unico ambiente e vi si accede tramite due scalinate nelle navate esterne. Entrati in Basilica sono degni di nota gli affreschi sulla destra della porta centrale risalenti al XVI secolo. Al termine della navata centrale troviamo un altare e scendendo dei gradini la Cripta dove è chiuso il corpo del Santo sulla nuda roccia ma in un sarcofago di marmo del 1733. Il Campanile è la continuazione della quarta navata. Il Convento annesso alla Basilica era la foresteria dove i pellegrini potevano chiedere ospitalità durante il cammino La Chiesa di San Famiano a Lungo La chiesa fu eretta, probabilmente, poco dopo la morte del Santo a pochi chilometri dal paese, sul luogo del miracolo dell'acqua del 17 luglio 1150. Rimaneggiata nel Cinquecento, come testimonia il frammento dell'affresco del miracolo datato 1575, così viene descritta da Splendiano A. Pennazzi nel 1723 "..Entro al lato destro di essa nell'ingresso verso ponente si vede il Fonte, le di cui acque sempre si conservano senza crescere o diminuirsi quando si prende. Per maggiore commodità del popolo scavarono un piccolo pozzo continugo alla muraglia esteriore di quella Chiesuola per consurvi la sudetta acqua, ma poco vi durò, perchè l'acqua da se ritornò dalla sua pristina scaturiggine, non mutando il suo luogo antico miracoloso..." Presentava in quel periodo una cancellata sul davanti. E' stata ristrutturata, senza alterarne lo stile, nel 1981. La mattina del 17 luglio i gallesini, in processione, si portano alla Chiesetta dove viene celebrata la Santa Messa in ricordo del primo miracolo operato a Gallese da San Famiano. La Tradizione delle Zitelle Alla "Compagnia del SS. Rosario" di Gallese era legata, già dalla seconda metà del '500, la tradizione delle "Zitelle", ragazze povere, oneste, gallesine, estratte a sorte, provviste di dote in caso di matrimonio o essendosi fatte monache. Secondo la volontà testamentaria di Curtio Vanni, dal 1614 iniziarono a partecipare alle processioni di San Famiano il 7 e 8 agosto, vestite di bianco, con abito appositamente confezionato e drappeggiato con tante piccole pieghe fermate con spilli ed il cingolo alla vita, la candela nella mano destra ed il volto semi coperto da un velo bianco. Nel 1669 anche Domenico Colavani lasciò erede la Compagnia perchè "dotasse", secondo la tradizione, le "Zitelle". Le Zitelle venivano estratte a sorte dal Bussolo in cui erano stati inseriti, su espressa loro richiesta ai fattori della Confraternita di San Famiano, i nomi delle ragazze con i seguenti requisiti: Essere nubili e non essere già state Zitelle. Avere compiuto 15 anni (dal 1825 l'età era scesa a 12 anni) Essere native di Gallese da almeno un genitore gallesino. Essere povere, cioè, secondo il vescoco Diocesano, che si procuravano il lavoro dalle loro mani. Essere oneste. Aver ricevuto la "Fede", documento che attestava l'effettiva povertà e la riconosciuta onestà della ragazza sottoscritta dal Parroco di residenza. Al di là delle richieste, in ogni caso, il Vescovo Diocesano, nella sua visita pastorale del 1697, invita ad imbussolare soltano i nomi delle ragazze in possesso veramente di tutti i requisiti richiesti. La dote veniva promessa con cedola della Confraternita del Santissimo Rosario e materialmente elargita, con garanzia del marito, dopo aver contratto matrimonio secondo le disposizioni del Sacro Concilio di Treno e della Madre Chiesa. In mancanza di figli legittimi naturali, il sussidio dotale doveva essere restituito. In caso di scelta di vita monastica, il sussidio doveva essere pagato alla "Abbadessa del Monastero" dopo che la ragazza aveva fatto la sua solenne professione. Nel maggio del 1723, la dote era di 13 scudi e 50 baiocchi. Alla fine del 1800 il fondo dotale era quasi scomparso e si provvedeva in parte con i contributi delle famiglie benestanti. E' in questo momento che, probabilmente, compare la figura della "madrina" a rappresentare la famiglia che elargiva la dote. Nel 1922 il fondo dotale fu incamerato a favore del Comitato Provinciale Orfani di Guerra di Viterbo e la dote, da allora, fu totalmente elargita da alcune famiglie di Gallese fino agli anni '50. Dal 1986 alla Zitella viene consegnata una dote simbolica rappresentata da una medaglia d'oro con riprodotta l'effige di San Famiano, mentre alla madrina viene consegnata una targa che ricorda l'Evento. Il Comitato Festeggiamenti di San Famiano, unitamente all'Amministrazione Comunale di Gallese ed alla Pro Loco, contribuiscono ancora oggi a mantenere viva una tradizione assicurando il sostegno economico quando necessario. La tradizione delle Zitelle ha assunto oggi un carattere puramente religioso legato alla devozione a San Famiano, mentre è andato comunque perduto l'aspetto esclusivamente "sociale" del dotalizio.